In tutti gli edifici costruiti con concessione
edilizia rilasciata dopo il 30 giugno 2000, l'impianto di
riscaldamento deve
essere del tipo "a contabilizzazione del calore". Con ogni evidenza,
l'imposizione
riguarda solo quegli stabili in cui si decide di adottare una caldaia
centralizzata,
anche se il nuovo DPR è assolutamente vago a questo proposito: del
resto
non esiste una definizione chiara di cosa s'intenda per
"contabilizzazione",
se non in norme dell'Ente Italiano di Unificazione (Uni). L'impianto contabilizzato è, in sostanza, un intelligente compromesso
tra l'autonomo e il centralizzato tradizionale. Nel condominio la
caldaia è
una sola, tuttavia in ogni singolo appartamento il proprietario o
l'inquilino
hanno la possibilità di spegnere, accendere e regolare i livelli di
temperatura,
entro i limiti prescritti dalla legge, attraverso un apparecchio,
detto "cronotermostato".
In un impianto ben fatto, è al limite possibile regolare diversamente
la temperatura dei singoli ambienti: per esempio più bassa nelle
stanze
da letto e più alta in soggiorno. Il DPR 551/99 stabilisce infatti, in
modo più chiaro di quanto facesse il DPR 412/93, che la temperatura
massima
concessa negli appartamenti, di 20 gradi più due di tolleranza, deve
intendersi come la media delle temperature nelle varie stanze (per gli
edifici
industriali la temperatura massima scende a 18 gradi più 2 di
tolleranza). Già il DPR 412/93 aveva prescritto che gli edifici con concessione
edilizia
rilasciata dopo il 18 luglio 1991 dovevano essere "predisposti" per
l'installazione
di un impianto di contabilizzazione. L'impianto contabilizzato prevede
che parte
delle spese di riscaldamento (dal 50 all'80%) siano ripartite in base
al consumo,
e parte invece siano destinata alla conservazione, manutenzione ed
esercizio
dell'impianto stesso. Diviene possibile gestire e programmare la
temperatura
anche a distanza, via modem: un plus non indifferente, perché permette
alle persona addette (terzo responsabile dell'esercizio,
amministratore condominiale,
al limite anche proprietario della casa) di farlo funzionare al meglio
pur non
essendo presenti sul posto. Particolari sensori possono inoltre
segnalare guasti.
Non da ultimo, la gestione a distanza può essere preziosa per
accendere
i caloriferi delle seconde case, prima che l'occupante le raggiunga
nel corso
delle vacanze o dei week-end. |